Brexit, Theresa May tuona: "O si trova l'accordo o non lasciamo l'UE" - Fonte Sky News
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Theresa May tuona sulla Brexit: “Senza accordo con l’UE non ce ne andiamo”
Prosegue il braccio di ferro tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea sulla questione Brexit: l’accordo tra Theresa May, primo ministro inglese, e l’UE sull’uscita dei britannici dall’Unione ancora non si trova e la tensione è sempre più alta in vista della deadline di maggio. Ora ad usare il pugno duro è proprio la stessa May che, dopo i tre “no” del parlamento britannico alle sue proposte di accordo con l’UE sulla Brexit, minaccia di non rispettare l’accordo.
Cosa sta succedendo
“Non permetterò che la cosa ci scivoli dalle dita – ha dichiarato la May in un’intervista al quotidiano inglese The Guardian – più tempo ci vuole e maggiore è il rischio che la Gran Bretagna non esca mai dall’Unione Europea. È fondamentale garantire ciò per cui la gente ha votato e per farlo dobbiamo ottenere un accordo. Senza accordo potremmo anche non andar via dall’Unione Europea. Il parlamento ha chiarito che fermerà l’uscita del Regno Unito senza un accordo”. Parole forti a cui non è ancora arrivata la replica degli esponenti dell’Unione Europea. É veramente possibile non rispettare il voto del popolo e annullare la Brexit (per la quale, tra l’altro, data la situazione di stallo è stata chiesta una proroga fino al 30 giugno)? Nel frattempo però,come rivelato da Sky, nei nuovi passaporti inglesi non appare più la scritta European Union…
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Ipotesi nuovo referendum
Nella crisi tra Gran Bretagna e Unione Europea, riguardo la questione Brexit, potrebbe irrompere proprio quel popolo che nel 2016 votò (per la maggior parte) a favore dell’indipendenza della Gran Bretagna dall’UE. Gli stessi cittadini britannici vorrebbero dire la loro in questa nuova inaspettata situazione, tra chi è pentito della sua scelta, chi vorrebbe confermarla e chi è confuso sui reali effetti che la Brexit avrebbe sul Regno Unito. E la nuova ipotesi è un nuovo referendum che possa confermare la Brexit o, clamorosamente, annullare il risultato della prima votazione (il fronte del “Remain”) e mantenere la Gran Bretagna nell’Unione Europea.
