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Brexit, cosa sta succedendo
Ormai è quasi ufficiale: la Gran Bretagna lascerà l’Unione Europea entro metà 2019. A nulla sono serviti i tentativi del primo ministro britannico Theresa May di rendere meno pesante il clamoroso risultato del referendum di giugno 2016. Si rispetterà il volere della maggioranza del popolo, che ha dato l’ok all’uscita dall’Ue. Nelle ultime ore ci sono stati però dei cambiamenti importanti in merito.
La nuova scadenza
Come riporta SkyTg24 la data ufficiale della Brexit ha subìto uno slittamento: non più il 29 marzo ma il 22 maggio. Altri due mesi per mettere a punto gli ultimi dettagli burocratici e soprattutto economici che risparmierebbero una potenziale catastrofe per la Gran Bretagna. Ma attenzione, non è così scontato. Tutto passerà infatti per il Parlamento di Westminster: se in quella sede si darà l’ok a tutti i punti del nuovo accordo tra Theresa May e l’Unione Europea, rivisitato negli ultimi giorni, la data del 22 maggio diventerà ufficiale. Se così non dovesse essere la Brexit avverrà entro e non oltre il 12 aprile. E Theresa May sa che ora sta per giocarsi tutto: con la terza bocciatura consecutiva in Parlamento, le dimissioni sarebbero quasi inevitabili.
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Brexit, le ultime notizie
La Camera dei Comuni britannica, il 12 marzo scorso, ha bocciato per la seconda volta l’accordo sulla Brexit proposto da Theresa May. I deputati a favore sono stati 242, quelli contrari 391. Lo scarto è stato di 149 voti, inferiore rispetto ai meno 230 del primo tentativo andato a vuoto a gennaio. “Mi spiace profondamente, domani si voterà sull’uscita del Regno Unito senza accordo“, aveva detto la premier May subito dopo l’ufficialità. Tra pochi giorni la nuova riunione in Parlamento.
Il leader dell’opposizione chiede elezioni anticipate
Il leader dell’opposizione laburista britannica Jeremy Corbyn, subito dopo la seconda bocciatura per la May, aveva dichiarato: “L’accordo del governo è morto, è tempo di convocare elezioni politiche”. Corbyn ha accusato May di aver fatto passare il tempo deliberatamente e l’ha sfidata a scegliere la strada delle nuove elezioni. Ipotesi che al momento è tramontata.